Mobbing sul lavoro: Come riconoscerlo e come difendersi

Il mobbing è un fenomeno complesso e insidioso che può manifestarsi in molte forme nei luoghi di lavoro, creando situazioni di disagio psicologico e professionale per chi lo subisce. In Italia, come in altri Paesi, le conseguenze del mobbing sono sempre più al centro dell’attenzione delle organizzazioni sindacali, dei datori di lavoro e delle istituzioni, che riconoscono l’impatto devastante sulla salute dei lavoratori e sulla produttività aziendale. Questo articolo esplora come identificare i segnali del mobbing, quali sono i suoi effetti, e fornisce suggerimenti su come difendersi efficacemente, anche con il supporto legale.

Che cos’è il mobbing?

Il termine “mobbing” deriva dall’inglese “to mob”, che significa assalire o molestare. Si riferisce a un insieme di comportamenti ostili, ripetuti nel tempo, mirati a isolare, degradare o escludere una persona sul posto di lavoro. Il mobbing può essere orizzontale (quando i persecutori sono colleghi di pari livello) o verticale (quando l’aggressione viene da un superiore o dal datore di lavoro stesso).

Secondo uno studio dell’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (INAIL), circa il 10% dei lavoratori italiani ha subito almeno una forma di mobbing durante la propria carriera. Le manifestazioni di mobbing possono variare da atti di esclusione sociale, delegittimazione del ruolo lavorativo, sino a veri e propri atti di abuso psicologico.

Come riconoscere il mobbing?

Riconoscere il mobbing non è sempre semplice, poiché può assumere forme diverse e sottili. Tuttavia, ci sono alcuni segnali chiari a cui prestare attenzione:

Mobbing sul lavoro: Come riconoscerlo e come difendersi
  1. Isolamento: Il lavoratore viene escluso da riunioni, eventi sociali o decisioni rilevanti per il suo ruolo.
  2. Svalutazione del lavoro: Il lavoro svolto viene costantemente criticato senza giustificazioni o svalutato.
  3. Sovraccarico o sottrazione di compiti: Al dipendente vengono assegnate mansioni al di sotto o al di sopra delle sue competenze, oppure viene privato del lavoro in modo da sembrare inefficace.
  4. Diffamazione: Si diffondono informazioni false o malevole sul conto del lavoratore, alimentando tensioni con colleghi o superiori.
  5. Minacce e molestie verbali: Attacchi diretti, insulti o minacce possono far parte di una strategia di intimidazione.

È importante non confondere una situazione di normale stress lavorativo con il mobbing. La chiave per distinguere il mobbing è la ripetitività e la sistematicità di questi atti, che hanno l’obiettivo di indebolire psicologicamente la vittima.

Le conseguenze psicologiche e fisiche del mobbing

Il mobbing non solo danneggia la carriera di una persona, ma ha anche gravi effetti sulla salute mentale e fisica. Numerosi studi, tra cui quello dell’Università di Torino, hanno dimostrato che le vittime di mobbing possono sviluppare disturbi come ansia, depressione, insonnia, e problemi di autostima. A livello fisico, sono frequenti disturbi gastrointestinali, ipertensione e malattie cardiache.

Come difendersi dal mobbing

Se sospetti di essere vittima di mobbing, è fondamentale agire in modo tempestivo. Ecco alcune strategie per difendersi:

  1. Documentare tutto: Conserva ogni forma di comunicazione scritta (email, messaggi), annota date e dettagli precisi degli episodi di mobbing. Questa documentazione sarà essenziale se deciderai di intraprendere azioni legali.
  2. Parlare con il responsabile delle risorse umane: Porta la questione all’attenzione del dipartimento risorse umane. In molte aziende, esistono procedure interne per gestire questi conflitti.
  3. Rivolgersi a un sindacato: I sindacati italiani sono molto attivi nel sostenere i lavoratori vittime di mobbing. Chiedi assistenza al tuo rappresentante sindacale per ottenere supporto e consulenza.
  4. Consulenza legale: Se la situazione non migliora, potresti considerare di rivolgerti a un avvocato specializzato in diritto del lavoro. In Italia, il mobbing è riconosciuto come un comportamento illecito e può essere perseguito per vie legali. In molti casi, le vittime possono ottenere un risarcimento economico per i danni subiti.

Gli strumenti legali contro il mobbing

In Italia, non esiste una legge specifica che regoli il mobbing, ma esistono diverse normative che lo combattono indirettamente. Tra queste:

  • Codice Civile: L’articolo 2087 impone al datore di lavoro di tutelare l’integrità fisica e morale del lavoratore.
  • Statuto dei Lavoratori: Prevede la protezione del lavoratore contro atti discriminatori e vessatori.
  • Legge contro le discriminazioni (Legge 300/1970): Include disposizioni per proteggere i lavoratori da comportamenti ingiusti sul luogo di lavoro.

Nel 2021, l’INAIL ha introdotto ulteriori strumenti per la tutela delle vittime di mobbing, compresi servizi di assistenza psicologica e programmi di riabilitazione per chi ha subito gravi danni fisici o psicologici.

Conclusione

Riconoscere e difendersi dal mobbing non è semplice, ma con le giuste informazioni e il supporto adeguato è possibile uscire da queste situazioni. Il mobbing non deve essere tollerato, e le vittime devono sapere di avere strumenti legali e organizzativi per proteggersi. Documentare, parlare con le risorse umane o con un sindacato e, se necessario, rivolgersi a un legale sono passi fondamentali per fermare queste dinamiche tossiche.

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